CANTANTI E MASCHERE NON AIUTANO RAI 1 CONTRO 'AMICI'

L’egemonia di Maria De Filippi da un lato e dall’altro l’imponderabile, o quasi: il programma fin qui pompatissimo e demenziale al punto giusto tanto da far sembrare Rai 1 un’allegra periferia coreana (del sud) che si affloscia su se stessa con il dubbio che non ci sia più niente da dire. Sintesi che vale per chi prende molto sul serio la questione dell’intrattenimento in tv e che quando arrivano le grandi sfide del sabato sera (in questo caso Amici contro Il Cantante mascherato) si muove come se ci fosse ancora Studio Uno. Invece è altro, di dimensione e caratura assai diverse, in questo caso c’è la solidità del talent di Canale 5 – e che gli vuoi dire? – che demolisce in ascolti Rai 1 e il suo spin-off di Ballando con le Stelle: con volti e personaggi che girano in tondo sull’ammiraglia Rai alternandosi in tutti i programmi senza orario, senza bandiere, per riempire quegli spazi che si è deciso di riempire così.

Quello che stona con ogni evidenza è la modestia del risultato – improvvisamente non importa più a nessuno di chi si nasconda sotto questo o quel costume, forse – rispetto a un’invasione promozionale negli ultimi tempi vicina al parossismo, che richiamava il pubblico verso il Cantante mascherato come se fosse un obbligo sociale, morale, civile. Il resto lo ha fatto la lunghezza spropositata di tutto quanto e la tagliola autoriale tesa a dare senso e logica ferrea a quanto è stato scritto prima: per dire, quella giuria – Bortone, De Sica, Zanicchi, Insinna, Facchinetti – si potrebbe lasciarla libera in scena e la resa sarebbe superiore. Unica consolazione, tra le maschere è finalmente apparso lo Scoiattolo Nero: si temeva una intromissione tra gli autori del ministro della Cultura, invece è solo un modo elegante per non dire che si tratta di una puzzola. Il politicamente corretto è implacabile e stavolta può far indignare davvero i detrattori, per non parlare degli animalisti.

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Sul più bello della puntata una delle maschere (non si dice quale per non influenzare il gioco, guai) risponde con voce travisata ma sembra davvero quella del capo dell’intrattenimento Rai Stefano Coletta. E quello sì, sarebbe un colpo formidabile.

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